Medioponente alla svolta – La nostra è una storia autorevole

Rifacendomi al concetto di espiazione, dopo l’esperienza negativa delle regionali, mi sono imposto una “dignitosa indifferenza” (cit) per quanto è stato ed è il percorso che porterà alla prossima campagna elettorale delle amministrative a Genova.
Da “umarelles” della politica però credo di avere il diritto ad indignarmi profondamente su quello che è stato, è, e potrebbe essere un mercato delle vacche in merito alla Presidenza del municipio VI Medioponente.
La girandola di nomi, le bruciature, le stelle brillanti di una sera o le riesumazioni autorevoli, mi lasciano indifferente, mentre mi scatenano gli impulsi più bassi il comprendere che le tematiche che ho affrontato, perché “carne viva” in questi due anni passati disagiatamente dalla stragrande maggioranza degli abitanti del medioponente è e continua ad essere lettera morta.
Sanità: un solo consigliere in questi due anni ha presentato un odg sulle dismissioni dei servizi territoriali della ASL3, costringendo, persone per lo più anziane a pellegrinazioni, a volte anche fuori Comune per servizi che erano sempre stati forniti all’interno di strutture del quartiere o del municipio.
L’ospedale del Ponente ha qualche probabilità in più di risultare “lettera morta” cercando di spacciare l’IRCCS con l’agognato ospedale.
Il fatto che in meno di un anno all’interno del municipio VI si siano verificati due casi di suicidio di adolescenti è il termometro di una politica fallimentare o assente in tema di servizi sociali e di ausilio a realtà complesse, che spesso vengono affrontate da un volontariato volonteroso e da una amministrazione indifferente.
Garantire la “ridistribuzione” supportando il lavoro è l’unica possibilità che abbiamo per garantire alle nuove generazioni un futuro per loro e i loro figli, senza fare caroselli con pajette giovaniliste.
Questi, anche se non saranno le competenze strette dei municipi, sono la visione di indirizzo di un territorio.
Basta quindi con equilibrismi cencelliani e spazio alle competenze. Nessuna possibilità ai conflitti di interessi e conoscenza dei piani territoriali della sanità oltre a quelle che sono le priorità di intervento da parte dei servizi sociali.
La storia del medioponente per quello che ha significato per Genova e il mondo del lavoro, merita considerazione.
Loris

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