Cittadinanze onorarie, corone, il tutto nella ricerca di ridurre a ciarpame la memoria di una città.

La narrazione di questa maggioranza non conosce limiti nel tentativo di riscrivere la storia, non solo della nostra città, ma dell’intero paese. La banalizzazione di particolari momenti, sicuramente simbolici, ma dal profondo contenuto morale ed etico dà lo spessore di questa deriva alla quale chi ha come riferimento la Carta Costituzionale sopra ogni cosa, non può che opporsi denunciandone la pochezza da parte delle istituzioni comunali.

In sordina a marzo è passata in consiglio comunale la cittadinanza onoraria al milite ignoto su sollecitazione dell’ANCI. (Proposta di Deliberazione N. 2021-DL-47 del 11/02/2021)
Poteva essere il momento per far passare un messaggio forte, di monito, come molti Comuni hanno fatto, usando la formula “…cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, simbolo delle vittime di tutti i conflitti armati e monito delle coscienze a non ripetere gli errori del passato, intende rendere omaggio a quanti hanno dato la vita durante i conflitti armati del Novecento, lottando per la libertà, la democrazia e per il valore della fratellanza che, oggi più che mai, deve essere rinnovato e promosso soprattutto tra le nuove generazioni, richiamando anche i valori della Costituzione della Repubblica Italiana.”
La giunta nel cercare di rendere più digeribile la delibera, impropriamente accosta la medaglia d’oro al valor militare alla città di Genova per il contributo dato nella Resistenza alla medaglia d’oro conferita al Milite Ignoto, omettendo, non credo involontariamente, che il monito proveniente da molte città era per il riconoscimento delle vittime di tutte le guerre, e non per dei generici “caduti”, perché caduti sono tutti, mentre le vittime presuppongono l’esistenza dei carnefici, come furono i generali che mandavano al massacro incolti contadini ai quali era stata messa addosso una divisa e diventavano carne da macello.

Carnefici sono stati quelli, repubblichini e occupanti tedeschi, che hanno rastrellato e deportato a Genova ebrei verso i campi di sterminio o operai che a Mauthausen peggio di schiavi trasportavano le pietre sulla scala della morte.
Carnefici senza onore sono stati gli assassini della Casa dello Studente, di Cravasco, della Benedicta, di Portofino e di tutti quegli episodi dove i codardi repubblichini, facendosi scudo del nazista occupante, contribuirono nei lutti che colpirono antifascisti ma anche civili inermi, Sant’Anna di Stazzema e Monte Sole ne sono la testimonianza per i secoli futuri.

Di una maggioranza che non ha ritenuto opportuno sollecitare la messa al bando delle formazioni neofasciste come Forza Nuova, non stupisce l’omaggio della corona ai caduti dell’RSI. E’ evidente che il bacino elettorale non va scontentato. La così detta “Pietas” è altra cosa e saremo tutti curiosi di vedere quale sarà la faccia di circostanza che il 3 novembre, il sindaco di tutti, dei carnefici e delle vittime, con la quale si presenterà per commemorare insieme alla comunità ebraica la deportazione degli ebrei genovesi verso i campi della morte, compiuta da quegli stessi che ha omaggiato con la corona a Staglieno.
Loris

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